Lavora per la Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO dove coordina il programma di educazione all’oceano (ocean literacy) nel contesto del Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del Mare per lo sviluppo sostenibile. Precedentemente, sempre presso la COI, ha coordinato il sistema di allerta precoce per gli tsunami del Mediterraneo e nord-est Atlantico.
Laureata in scienze ambientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha conseguito un dottorato di ricerca in analisi e governance per lo sviluppo sostenibile, un master in gestione delle zone costiere, un master in comunicazione scientifica.
Traduzione Talk
Come gocce nell’oceano
Il discorso inizia con pochi secondi del suono di una goccia d’acqua che cade….
Dopo di che inizia il discorso.
Avete riconosciuto il suono? Penso di sì, il suono di una goccia d’acqua che cade è familiare…ma avete mai pensato al viaggio possibile di quella goccia d’acqua?
Una goccia d’acqua può trascorrere più di 3000 anni nell’oceano prima di evaporare nell’aria, mentre una goccia d’acqua trascorre una media di circa soli nove giorni nell’atmosfera prima di cadere sulla Terra.
L’acqua trascorre da migliaia a centinaia di migliaia di anni nelle grandi calotte glaciali che ricoprono l’Antartide e Groenlandia. Tuttavia, la neve che cade in inverno può rimanere solo per pochi giorni alle medie latitudini, dove le temperature spesso salgono sopra lo zero causando lo scioglimento della neve, o fino a circa sei mesi essendo più vicini all’Artico, dove le temperature rimangono sotto lo zero per tutto l’inverno. Oggi vorrei portarvi in un viaggio insieme a quella goccia d’acqua, viaggiando per quei 3000 anni per scoprire cosa sappiamo, cosa ancora non sappiamo e cosa dovremmo fare tutti insieme per preservare il nostro sistema di supporto alla vita: l’oceano.
Ma iniziamo questo viaggio 3,5 miliardi di anni fa… Le prove dimostrano che la vita è probabilmente iniziata nell’oceano ma non era l’oceano che conosciamo oggi. Era più caldo, più acido e ricco di ferro. L’atmosfera era principalmente formato da azoto, anidride carbonica e niente ossigeno. Inoltre non c’era vita. Eppure in profondità, sul fondo dell’oceano, qualcosa stava cominciando a succedere. Sostanze chimiche calde salendo attraverso il fondo del mare avevano creato una reazione chimica tra idrogeno e anidride carbonica, producendo dei composti organici semplici. Queste molecole organiche hanno reagito creando dei composti sempre più complessi. Questi sono stati incapsulati in membrane cellulari semplici, producendo molecole che potevano trasportare informazioni e infine DNA. Queste erano le prime cellule viventi che potevano crescere, dividersi ed evolversi… Almeno così potrebbe essere come è iniziata la vita sulla Terra Ora l’oceano continua a ospitare la più grande diversità di vita e di ecosistemi su questo pianeta dal più grande animale vivente sulla Terra, la balenottera azzurra antartica (che pesa circa come 33 elefanti!) al vertebrato più longevo mai conosciuto, lo squalo della Groenlandia che ha 400 anni.
Quindi quella goccia d’acqua, che ha viaggiato per 3000 anni prima di evaporare nuovamente nell’atmosfera, avrebbe visto una biodiversità immensa…più di 200.000 sono le specie conosciute nell’oceano tra mammiferi, pesci, vertebrati, invertebrati e BATTERI…
Permettetemi di chiedere ancora una cosa …fate un respiro profondo… e fatemi sapere cosa ne pensate di… probabilmente alberi, foreste… ossigeno… beh lasciate che vi dica ancora una cosa che sappiamo sull’oceano… nell’oceano c’è un batterio minuscolo chiamato Proclorococco che da solo produce il 20% dell’ossigeno generato su questo pianeta…lo sapevate? E sapevate che tra il 50 e l’80% dell’ossigeno generato su questo pianeta viene prodotto nell’oceano?
Quella goccia d’acqua durante il viaggio vedrà anche minuscole alghe che generano circa il 70% di ossigeno nell’atmosfera insieme a piante marine che ci aiutano, proprio come gli alberi sulla terraferma, a catturare l’anidride carbonica emessa a causa delle attività umane… l’oceano assorbe quasi un terzo delle emissioni di anidride carbonica creata dall’uomo, ritardando e mitigando gli effetti del cambiamento climatico.
E come siamo tutti consapevoli di quanto questo sia importante? La crisi climatica sta influenzando le nostre intere vite diventando la più grande minaccia per la nostra salute. L’Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization) ha stimato che causerà circa un quarto di milione di morti in più ogni anno tra il 2030-50. Questi saranno principalmente dovuti da malnutrizione, malaria e stress da calore. La crisi climatica sta mettendo a rischio le nostre case e infrastrutture aumentando la frequenza di eventi estremi come tempeste ed uragani, la crisi climatica rende più probabile nuove pandemie, perché con l’aumentare delle temperature, gli animali selvatici saranno costretti a cambiare habitat. Questo potrebbe portarli a vivere più vicino alle popolazioni umane, aumentando la possibilità che un virus passi tra le specie e causi la prossima pandemia…
Tutto ciò significa che è imperativo agire, e agire adesso, e che l’oceano è sicuramente il nostro miglior alleato contro la crisi climatica…
Riassumendo le cose che sappiamo sull’oceano: la vita probabilmente ha avuto origine lì, l’oceano ospita un’immensa varietà di specie, gli organismi nell’oceano producono la più grande percentuale di ossigeno sulla Terra e assorbono il 30% dell’anidride carbonica emessa nell’atmosfera…
Questo probabilmente è sufficiente per dire che dovremmo ringraziare l’oceano che ci dà la possibilità di poter vivere su questo pianeta e dovremmo fare tutto il possibile per preservarlo… ma lo stiamo davvero facendo?
Quella goccia d’acqua durante il suo viaggio vede solo organismi marini bellissimi?
La risposta che già sappiamo è no…quella goccia d’acqua vedrà anche un’enorme quantità di plastica… Oltre 14 milioni di tonnellate di microplastiche si sono accumulate sui fondali oceanici del mondo e le quantità stanno aumentando ogni anno, causando danni agli ecosistemi, agli animali e alle persone.
Micro e nano particelle di plastica sono state trovate ovunque ora, compreso nel sangue umano e nella placenta di bambini non ancora nati… gli uccelli marini hanno persino sviluppato una nuova malattia chiamata plasticosi…
Cos’altro vedremo mentre viaggiamo con quella goccia d’acqua nell’oceano? Questa è una mappa di tutta le attività che si svolgono nell’oceano causando danni all’ambiente ma anche producendo cibo, energia e beni e servizi per noi non solo per sopravvivere ma anche per prosperare su questo pianeta blu…
Il World Wildlife Fund ha recentemente stimato che la base patrimoniale totale dell’oceano è valutata a 24 trilioni di dollari USA e il “prodotto marino lordo” (GMP) annuale – equivalente al prodotto interno lordo annuo di un paese – è di almeno 2,5 trilioni di dollari USA. Per renderlo reale, immaginate di aver dato ogni anno 350 USD a ogni persona vivente nel mondo; avremmo a disposizione ancora un po’ di quella ricchezza che estraiamo dall’oceano ogni anno. Se l’oceano fosse un paese, avrebbe la settima economia più grande del mondo – più grande di quello del Brasile o della Russia.
Persone in tutto il mondo stanno già mettendo in atto iniziative, progetti, programmi per preservare la salute degli oceani e per assicurare che le prossime generazioni possano godere tanto quanto noi della ricchezza e dei doni che l’oceano ci sta dando… Le persone stanno contribuendo alla creazione di nuove aree marine protette, stanno scoprendo nuove specie attraverso le loro ricerche, stanno lavorando alacremente per approvare nuove leggi e accordi internazionali, stanno insegnando ed educando le giovani generazioni a conoscere meglio l’oceano e a diventare agenti attivi del cambiamento…
E noi come ONU, 193 paesi in tutto il mondo, abbiamo deciso di dedicare un intero decennio per conoscere meglio l’oceano e per proteggerlo meglio… Sì, siamo nel decennio delle scienze oceaniche delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile (UN Decade of Ocean Science for Sustainable Development) …10 anni per spostarci dall’oceano che abbiamo che è pericoloso, inquinato, insostenibile e sconosciuto all’oceano che vogliamo, un oceano sicuro, sostenibile, mappato ed ad un oceano che ispira e coinvolge tutti noi…
Si tratta di un’opportunità irripetibile per gli scienziati e parti interessate di diversi settori di sviluppare le
conoscenze scientifiche e le partnership necessarie per accelerare e sfruttare i progressi nella scienza degli oceani per raggiungere una migliore comprensione dell’oceano e fornire soluzioni basate sulla scienza per raggiungere l’Agenda 2030
…
“Ed ora ecco il mio segreto, un segreto molto semplice: E’ solo con il cuore che si può vedere quello che è giusto; ciò che è essenziale è invisibile agli occhi.”…
Il piccolo Principe
Quindi il mio invito per voi oggi è di cercare di vedere con il vostro cuore la prossima volta che andrete all’oceano e di provare a pensare cosa vedreste viaggiando con quella goccia d’acqua ed agite per proteggerla…